domenica 12 gennaio 2014

Sri Vemu Mukunda e lo Yoga del suono





L’essere umano è capace di suonare e risuonare indipendentemente dal fatto che sappia cantare, suonare o che conosca la musica.

Sri Vemu Mukunda è stato uno dei maggiori maestri contemporanei di questa disciplina destinati a lasciare una traccia indelebile, le notizie biografiche su di lui sono però scarse. Pur essendo un uomo di cultura e un ottimo musicista, non amava apparire.

Sri Vemu Mukunda nacque l'11 Marzo 1929 a Bangalore e morì a Londra il 4 Febbraio 2000.

La sua appartenenza ad una famiglia agiata gli permise di poter compiere studi musicali in India, dove divenne un ottimo strumentista di Vina, il principale strumento a corde dell'india del Sud, e di completare i suoi studi universitari in Fisica nucleare a Glasgow, in Gran Bretagna.

Notizie molto attendibili gli attribuiscono un incarico come ricercatore nel campo della fisica nucleare presso l'università di Strathclyde. Vemu Mukunda indagò con la curiosità intelligente dello scienziato, unita all'amore del musicista, i fenomeni del suono, lo studiò analizzando le sue caratteristiche e i suoi effetti sugli esseri umani e sull'ambiente.

Da musicista collaborò con Maynard Ferguson, con Maurice Béjart, senza tralasciare esponenti della musica leggera come Eric Clapton, Yoko Ono e John Lennon ed Elton John.

Vemu Mukunda cercava di scoprire le potenzialità insite negli esseri umani: era capace di suonare la Vina per ore, ascoltando l'effetto dei suoni su di sé, così come di tentare di attraversare il canale della Manica a nuoto per sperimentare la sua risposta fisica ed emotiva nell'acqua in condizioni limite.

Vemu Mukunda compì viaggi in Tibet, in India, In Europa e negli Stati Uniti. Sicuramente incontrò alcuni monaci buddisti tibetani, così come sicuramente conobbe e frequentò diversi Maestri Spirituali contemporanei con cui si confrontò nel suo cammino di ricerca interiore legato allo Yoga del Suono.

Sri Vemu però non amava parlare di sé e nemmeno farsi fotografare, preferiva parlare del Suono e delle sue potenzialità e del Suono come via per ritrovare la Spiritualità.

Nella sua analisi egli parte prima di tutto dallo studio delle caratteristiche principali del suono: l'altezza (frequenza vibratoria), l'intensità (volume), il timbro (caratteristiche della voce o dello strumento che lo producono).

Prosegue poi prendendone in considerazione anche la durata, cioè la lunghezza di un suono nel tempo (un secondo, 2 secondi ecc...).

In questo modo sono stati analizzati alcuni dei mantra principali e delle scale che compongono i Raga in uso nella musica indiana e nella medicina Ayurvedica.

Vemu Mukunda ha detto più di una volta ai propri allievi: «Come la luce, se focalizzata e indirizzata in modo particolare, può uccidere o guarire, così può succedere per il Suono». E aggiungeva: «Torniamo al Suono; allontanandoci dalla vibrazione originaria e creatrice ci siamo persi e ci siamo scollegati dalla nostra fonte di energia spirituale».

Tornare al suono come fonte di equilibrio e di benessere, perché l'essere umano è capace di suonare e risuonare indipendentemente dal fatto che sappia cantare, suonare o che conosca la musica.

L'essere umano entra in vibrazione con la totalità del corpo e può considerarsi racchiuso in tre ottave sonore: immaginiamo di trovarci davanti la tastiera di un pianoforte e suonando i tasti bianchi in sequenza, a partire dal DO centrale, andiamo a raggiungere il terzo DO a destra. In questo modo abbiamo percorso idealmente le potenziali sonorità delle tre ottave del nostro corpo.

Le nostre risonanze appaiono evidenti nella voce, che cambia frequenza in base agli stati d'animo, alle emozioni e alle sofferenze fisiche, così come è la nostra voce, per prima, a evidenziare gioia e benessere.

Lo Yoga del Suono è una via armonizzante per il corpo, la mente e lo spirito e la pratica del mantra Om/Aum, a detta di tutti i Maestri, è una delle pratiche principali.

Anche per Vemu Mukunda è di grande importanza la pratica di questo mantra e ne predilige l'intonazione nella forma di Aum con l'altezza definita e la ritenzione del respiro. Ma vengono utilizzati anche altri mantra anche questi intonati con un'altezza e un'intonazione specifica.

Le scale indiane vengono suonate ed intonate utilizzando le sillabe SA, RI, GA, MA, PA, DHA, NI, SA.

Vemu Mukunda ha posto l'accento sullo Yoga del suono inteso come via per la conversione delle energie, di accordatura dell'uomo con sé stesso e il mondo e l'universo in cui vive.


LO YOGA DEL SUONO
E LA MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA
Introduzione
La cultura degli antichi Hindu è sorprendentemente ancora vitale nell’India odierna.  Da una parte la società indiana guarda al passato ed alla sua grande eredità culturale e spirituale,mentre dall’altra è proiettata verso lo sviluppo tecnologico che caratterizza il tempo in cui viviamo.
Il grande libro dei Veda, il testo che raccoglie l’antica sapienza, ha tramandato molti insegnamenti nei più svariati campi della scienza. Ciò che alcuni grandi esponenti nel campo della fisica sono giunti oggi ad affermare con i loro esperimenti di fisica nucleare, fu esposto molti secoli fa dagli antichi saggi, i Rishi dell’epoca Vedica.
I Veda sono composti da quattro libri: Rig Veda, Atharva Veda, Yajur Veda e il Sama Veda. E’ proprio da quest’ultimo, il Sama Veda, che trae origine la scienza del suono utilizzato come via di elevazione spirituale. Nel Sama Veda sono raccolti i canti liturgici, gli inni rivolti ai vari aspetti del Divino che si manifesta in infinite forme al fine di divenire accessibile ad ogni persona, secondo le sue capacità di comprensione.
Nelle Upanishad, letteratura immediatamente posteriore ai Veda. si trovano molti riferimenti al suono primordiale: OM (AUM). OM è detto anche Nada Brahma, cioè Suono Creatore. Intonando questo suono con attitudine interiorizzata e ricordando costantemente il suo significato, si giunge col tempo a realizzarne l’essenza spirituale e a trascendere le limitazioni della condizione umana.
 
Le origini e il significato della Musica Indiana
Le radici di quella che oggi viene chiamata Musica Classica Indiana si ritrovano nel Sama Veda e in altri testi di epoche più recenti dedicati agli aspetti tecnici della musica. 
La musica in India è stata per lungo tempo utilizzata per lo sviluppo della mente e del corpo. Nella cultura indiana si ritiene che l’influenza della musica inizi già allo stato fetale e continui durante tutta l’esistenza, fino alla morte. Ascoltare la musica, cantare, oppure suonare uno strumento preparano tanto il corpo quanto la mente ad affrontare le difficoltà della vita ed infine a comprendere e ad accettare la morte con dignità.
Nella tradizione musicale indiana le melodie (Raga) e i cicli ritmici (Tala) possono provocare emozioni diverse, reazioni fisiologiche, agire sui fenomeni atmosferici, sono inoltre indicate in determinate stagioni o in differenti periodi del giorno o della notte.

Cosmogonia
Il Suono Creatore, nella tradizione cristiana il Verbo, è il mezzo indispensabile per la creazione del mondo:

SHABDA BRAHMA
- LA PAROLA CREATRICE -
SI MANIFESTA COME
SWAYAMBHU
 - COLUI CHE CREA SÉ STESSO -
IL QUALE SI SCINDE IN TRE ENTITA' 
DOTATE DI POLARITA' MASCHILE E FEMMINILE
BRAHMA - MAHA SARASVATI
VISHNU - MAHA LAKSHMI
SHIVA - MAHA SHAKTI

A
(CREAZIONE)
U
(MANTENIMENTO)
M
(DISSOLUZIONE)



P  O  L  A  R  I  T  A'     M  A  S  C  H  I  L  E
BRAHMA
VISHNU
SHIVA



P  O  L  A  R  I  T  A'     F  E  M  M  I  N  I  L  E
MAHA
SARASVATI
MAHA
LAKSHMI
MAHA
SHAKTI

Per la manifestazione della vita nel cosmo sono necessarie queste tre forme di energia di creazione, mantenimento, dissoluzione che derivano tutti da SWAYAMBHU. La vita nasce dall’interazione di queste tre forze che, a loro volta, sono distinte in polarità maschile e femminile in reciproca armonia.

Nada Yoga
Il potere del suono, i suoi effetti sulle emozioni e la sua forza terapeutica e spirituale erano fenomeni conosciuti e praticati da tutte le antiche civiltà, come se fosse esistito un ceppo di origine comune a questa conoscenza. 
La cultura che più ha conservato i tesori di questa scienza del suono è senza dubbio quella dell’India. Gli esseri umani, nel corso della loro lunga presenza sulla terra, si sono progressivamente allontanati dall’armonia che è all’origine della creazione. Ciò ha portato a rendere la condizione umana sempre più soggetta alla sofferenza e all’insicurezza e a dimenticare il vero senso dell’esistenza.
Per ritornare all’armonia originaria della creazione, l’essere umano ha a sua disposizione il suono OM: è il simbolo del suono creatore, Nada Brahma. Se ci si mette in sintonia con esso intonandolo correttamente, si può allora ritornare alla condizione originale, quando tutto fu creato all’inizio del tempo.
La pratica del suono OM produce effetti sul piano mentale e su quello fisiologico. Crea una condizione psicofisica favorevole all’introspezione, porta alla conoscenza di se stessi e a ritrovare la propria dimensione spirituale.

La musicoterapia Nada Brahma di Vemu Mukunda
In India esiste tutto l’impianto teorico musicale, codificato da secoli, riguardante l’uso dei suoni, melodie e ritmi collegati a stagioni, orari, stati fisici e psichici e a tutte le circostanze della vita dell’uomo e della natura, e la pratica musicale è saldamente fissata su questo sistema.
Vemu Mukunda è nato in una famiglia con una lunga tradizione musicale ed è lui stesso maestro di Vina, musicista e profondo conoscitore del patrimonio musicale Hindustano e Karnatico.
La sua formazione scientifica in Fisica Nucleare gli ha permesso di sviluppare l’attitudine a verificare sperimentalmente tutto quello che la millenaria tradizione musicale Hindu ci ha lasciato.
Il suo metodo terapeutico utilizza il suono come fenomeno vibratorio che può agire direttamente su specifici punti del corpo. Questi punti sono collegati a stati emozionali, quindi il suono utilizzato con attenzione può indurre modificazioni sia psichiche sia fisiche nella direzione desiderata.
La possibilità di indurre trasformazioni nel campo della materia rende questo metodo assai differente dalla moderna musicoterapia del mondo occidentale che, invece, impiega la musica prevalentemente come strumento di comunicazione, di gioco e di socializzazione.
Da qui nasce la necessità di ritornare alla fonte, a SHABDA BRAHMA, il Suono Creatore, con l’aiuto del Nada Yoga.
Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi Vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo; quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa. 
Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti musicali per permettere al paziente di curarsi da solo, aiutando l’autoregolazione dei vari sistemi dell’organismo.

Ottave nel corpo
La voce cambia in relazione alle diverse esperienze del momento e cambiano anche le sue frequenze. Normalmente la frequenza di una voce condizionata dai vari stati d’animo ha l’estensione di un’ottava musicale.
Questa è l’ottava centrale di una serie di tre ottave di risonanza che possiamo trovare nel corpo umano:
- ottava inferiore, dagli alluci all’ombelico
- ottava centrale, dall’ombelico al centro della fronte (occhio spirituale)
- ottava superiore, dall’occhio spirituale alla sommità del capo.
Nell’ottava centrale la tonica inferiore produce calma mentale e fisica ed è localizzata in corrispondenza dell’ombelico.
La tonica superiore porta serenità spirituale e richiama la consapevolezza in corrispondenza dell’occhio spirituale, al centro della fronte, dove idealmente guardano gli occhi incrociati verso l’alto.
Tutte le altre emozioni si collocano tra questi due punti e la frequenza della voce cambia man mano che la consapevolezza si muove da un punto all’altro del corpo.
Ascendendo dalla tonica inferiore a quella superiore, lungo lo spettro sonoro di un’ottava, si passerà attraverso 22 punti principali di energia emozionale, chiamati Nadi, che corrispondono ad altrettanti punti nel corpo, e la consapevolezza si muoverà da un’emozione all’altra.

Nadi e Shruti
Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive sia negative e queste possono rimanere bloccate a livello dei Nadi.
Questi blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, danno origine a disarmonie mentali e fisiche. I 22 Nadi sono correlati a note musicali chiamate Shruti. Se le energie emozionali, bloccate in tali punti, possono essere raggiunte per mezzo di un attento uso delle note, allora le persone affette da turbe psichiche potranno convertire le energie emozionali negative in energie positive, ed avvicinarsi alla comprensione delle cause dei loro problemi e a liberarsene, se è maturo il tempo per tale possibilità.

Tonica personale
Ognuno di noi possiede la propria nota base o tonica, che è la manifestazione sonora della nostra essenza profonda, che può essere determinata partendo dal suono della voce, mediante un particolare metodo di rilevazione.
La tonica personale può avere differenze di pochissimi Hertz, soprattutto in quelle culture che non utilizzano i sistemi temperati di accordatura. In occidente comunque l’influenza del nostro sistema musicale, che si avvale di frequenze relativamente fisse, organizzate intorno ai 440 Hz (corrispondenti alla nota LA dell’ottava centrale del pianoforte) favorisce, in generale, l’identificazione della tonica individuale con queste frequenze determinate. Così vi saranno persone con la tonica SOL, altre con la tonica SOL#, oppure LA, e così via. 
In ciascuna frequenza si riscontrano precise caratteristiche psicologiche rilevate statisticamente su un’ingente mole di dati. Questo aspetto apre un nuovo campo di studio sulle tipologie umane e sulle modalità di relazione che scaturiscono dall’interagire di frequenze consonanti e dissonanti.
Dopo un’analisi accurata sull’effetto delle diverse note sul soggetto, si può creare una musica mantenendo la tonica personale come nota base dell’ottava. Lavorando sui punti di energia emozionale bloccata, è possibile influenzare i processi fisiologici e aiutare la mente a sciogliere le sue complessità.

La sillaba sacra OM (AUM)
Il canto di questa sillaba, secondo questo sistema, è assai differente dal modo in cui viene praticato oggi sia in Occidente sia in Oriente. Questa sillaba è un mantra e rappresenta anche foneticamente le tre forze che regolano l’Universo. Come i suoni musicali sono più da sentire che da capire, così i suoni dei mantra sono rivolti alla mente incondizionata e raggiungono il cervello senza aver bisogno di un significante. La vera base della terapia è liberare la mente dai condizionamenti ed entrare in contatto con la sua parte più primitiva. Non c’è intelletto, ma contatto con lo spirito puro.
 
 
A

U

M
BRAHMA

VISHNU

SHIVA
CREA

MANTIENE

DISSOLVE

Il canto particolare di questa sillaba, secondo il metodo delle ottave che Vemu Mukunda ha riportato alla luce, è al tempo stesso strumento di diagnosi e mezzo di terapia e riequilibrio per eccellenza; la diagnosi può essere formulata solo grazie ad un ascolto attento del modo in cui il suono passa attraverso il corpo. Percepire le interruzioni del suono, le sue accelerazioni, le inflessioni e le sfumature che prende in corrispondenza di certi punti energetici è già l’inizio della terapia. Il suono del canto inizia a lavorare per riequilibrare i punti energetico-emozionali attraverso l’armonizzazione delle frequenze.
La globalità della persona è sintetizzata nella voce. Per questo è importante ascoltarla e conoscerla: comprendere e sentire a quale emozione è collegata una determinata frequenza è l’inizio del processo di trasformazione.

Trasformazione
Per comprendere lo Yoga del suono, è necessaria una pratica personale attenta e una raffinata sensibilità d’ascolto, non solo uditivo; come è stato già detto, bisogna sentire il corpo e sentire come il suono si sposta nel corpo, i punti risonanti, gli ostacoli, le oscillazioni di frequenza e tutte le sfumature che possono schiudersi ad un’attenzione aperta e presente.
Lo scopo è di permettere all’energia di trasformarsi secondo il suo percorso naturale, che passa attraverso tutti gli stati emotivi necessari prima di essere convertita in una pace di ordine più alto, di natura spirituale e di vibrazione più sottile.
Vemu Mukunda, in linea anche con la scienza occidentale contemporanea, afferma che l’osservazione consapevole delle manifestazioni dell’energia, trasforma queste stesse manifestazioni. Inoltre, la contemplazione del movimento energetico permette di ricondurlo ad uno stato di quiete simile a quello da cui ha avuto origine, ma di livello superio

A. Zappalà e C. Gevi

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