Il Sole illumina i 14 sistemi planetari ovvero bhur, bhuvah, svah e anche i sistemi inferiori come tal, mahatal, talatal ecc. Il Sole sorge ad Est e da quel punto inizia ad illuminare ogni cosa. Il sole ottiene la sua sakti da Radhika. Radhika possiede tre tipi di luminosità: quella dell'universo spirituale (cit-jagat), quella dell'insieme delle entità viventi o jiva-jagat e quella del mondo materiale (maya-jagat). Insieme corrispondono alla suddha-cit ovvero la luminosità completa di Radhika, che include la jiva-sakti che è la luminosità parziale e la maya-sakti che corrisponde a una sembianza (abhasa) della Sua luminosità totale. Possiamo paragonare questa abhasa ai bagliori che provengono dal Sole quando non è ancora sorto, al mattino presto. Quella luce diffusa è un abhasa del Sole. Quindi questa sakti è savitur-varenyam: savitur significa Sole e varenyam significa aradhya o Srimati Radhika che è la varenyam del Sole, ossia l'origine della sua luce.
'Bhargo-devasya'. Devasya significa krsnasya-bharga, ovvero l'energia di Krsna che è Radhika. Questa energia o sakti è la varenyam del Sole, ovvero la sorgente da dove il Sole prende la sua luce. Lei è krsnasya-priya Radhika (devasya-bharga).
'dimahi': Io medito su bharga, quella sakti che è Srimati Radhika. Più precisamente significa che ci arrendiamo ai piedi di Srimati Radhika. Ci arrendiamo per ricevere la sakti da Radhika.
'diyo yo nah pracodayat': Prego Srimati Radhika e medito su di Lei. 'Diyo' significa divyam-bhuddi (intelligenza trascendentale). Prego che Radhika mi conceda questa intelligenza atma-bhuddi. 'Pracodayat' significa pravistha-rupena udayat, prego che Lei illumini il mio cuore con Se' stessa insieme a Krsna. Quindi preghiamo Radhika che si manifesti insieme a Krsna nella nostra atma-buddhi. Noi preghiamo quindi krsnasya-bharga. Questo Brahma-gayatri, successivamente si trasforma nel Kama-gayatri.
Svaha significa la mia anima (atma). Dedico la mia anima all'ottenimento del sentimento delle gopi nei confronti di Krsna. Mi rifugio (asraya) nel sentimento delle gopi.
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VISIONE DIVINA TRAMITE IL SUONO DIVINO arthashrayatvam shabdasya - Srimad Bhagavatam (3.26.33) Nella concezione Vedica il suono viene descritto non solo come una vibrazione creata dalla interazione di due oggetti. Ma come ciò che dà l'idea di un oggetto. "artha-ashraya" "il ricettacolo del significato". Non vi è distinzione tra l'oggetto e il suono. Il suono contiene in sé tutte le qualità dell'oggetto.