I Nada Yogi credono che
l’universo provenga dal Suono. Sabda (suono) Brahman o Nada Brahman è l’origine
dell’universo. Tutti gli spiritualisti considerano il Suono come l’origine
dell’Universo. (Il suono primordiale Om genera l’energia cosmica che si propaga
come i cerchi in un laghetto e diventa il mahat, il progenitore più prossimo
dell’universo). Nada è la madre (generatrice) dei cinque elementi sottili, dei
cinque elementi grossolani, dei cinque organi motori, dei cinque organi di
senso, dei quattro karana, dei tre guna e così via.
Il fuoco è latente nel
legno, come Para Vani; la frizione del legno genera scintille e quello è
Pasyanti (visibile); una piccola fiammella è Madhyama, e la grande fiammella è
Vaikhari. Il vento (aria) è il mediatore della scintilla e il fuoco è il
mediatore del Suono; il signore (mediatore) serve lo stesso proposito nel suono
e nel linguaggio. Para Vani, Pasyanti, e Madhyama sono i suoni sottili, che
restano profondi e insondabili, mentre Vikhari è il suono grossolano, che può essere
quantificato e che ha delle qualità. Vaikhari inzia come Pranava (Om) e assume
i caratteri e le forme per diventare Veda (parole sia scritte sia pronunciate).
Para risiede nel respiro o Prana, Pasyanti nella mente, Madhyama negli Indriya
(organi e parti del corpo) e Vaikhari nella laringe.
Paranada è la suprema
energia Sonora, è trascendentale. Si manifesta come un germoglio nel Para Vai,
due foglie nel Pasyati, gemme nel Madhyama e come fiori nel Vaikhari o Vak. I
fiori se pur belli di Viakhari sono il più basso tra i suoni; mentre Para è il
più elevato, perché si trova dove origina l’idea germinale.
Lo stato Para si trova laddove Sattva, Rajas e Tamas
sono in equilibrio (Samya). Lo stato Pasyanti avviene quando tutti i Guna si
trovano squilibrati. Lo stato Madhyama esiste in due forme: sottile e
grossolana. Nella forma grossolana genera nove forme di suoni: 1) suoni
vocalici, 2) Kavarga: serie Ka -- 5, 3) Cavarga: serie Ca--5, 4) Ṭavarga: serie Ṭa, 5) Tavarga—serie Ta, 6) Pavarga—serie Pa, 7) serie
Ya --Ya, Ra, La, e Va, 7: Ksa.
Il Suono Para o Suono
trascendentale (Nada Tattva) nasce da Siva Tattva, il primo dei Suddha Tattvas
e rimane nel suo stato sottile. Il suono Para (Para Sabda) rimane non
manifestato nel Kundali Sakti in accordo ai Tantras. È un Suono tamasico nel
Muladhara. Pasyanti o Suono visivo nasce dal Sakti Tattva (Kundali
Sakti), il secondo dei Suddha Tattva. Poichè il suono Pasyanti è visualizabile,
Sakti Tattva è anche noto come Bindu Tattva, Luce. La creazione è il suono e
l’esibizione della luce, perciò Nada e Bindu sono i due lati della stessa
medaglia. Ma Nada è conosciuto anche come l’origine di Bindu. Mentre si conia
la moneta, Nada è il primo stampo sulla moneta e Bindu è il secondo.
Le cinquanta lettere
dell’alfabeto sanscrito formano la ghirlanda delle teste (teschi) di Mahakali.
Lei è l’origine di Sabda o suono e del linguaggio; li assorbe in se stessa nel
Maha Pralaya. Il Sabda Brahman o Suono Brahman è il Brahman manifesto dei suoni
in tutte le creature viventi. Sabda trova espressione in diverse creature
secondo il livello e il grado di sviluppo della Coscienza. Quando ha luogo la
creazione, si dice che Viparita Maithuna (l’unione) di Mahakali e di Mahakala
(Sakti e Siva) abbia luogo e Bindu o il seme sia depositato nella Prakriti,
dando nascita alla dea Kundali sotto forma di lettere (aksara). Kundalini
acquisisce i tre guna uno dopo l’altro, prima il Sattva, poi il Raja e infine
il Tamas. Se non ci fossero questi tre guna, Iccha e Kriya Sakti non potrebbero
essere presenti nella dea. Quando Sattva (bontà e virtù) entra in essa, ella
viene chiamata Cit Sakti; tale condizione dà luogo a Paramakasa avastha (lo
stato della dimora o causa eccellente). Quando Sattva e Raja (movimento e
passione) entrano, ella è chiamata Dhvani (suono), la condizione è chiamata
Aksara avastha (casa del suono). Quando nel Nada abbonda Tamas, essa è un
ostruttore (nirodhika). Quando sono uguali sia Sattva che Raja (Jnana e Iccha sakti,
saggezza e desiderio), essa è Bindu. Quando entra Tamas, il signore o la dea
(sakti) appare disposta a creare (Kriya santki). Al livello umano Jnana, Iccha
e Kriya (saggezza, desiderio ed azione ) sono lineari in quest’ordine; con
Isvara, è Iccha, jnana e Kriya in quest’ordine. Il grande desiderio (Iccha
Sakti) dimora in Isvara; il signore conosce (Jnana Sakti) ciò che desidera
creare; egli agisce su di esso (Kriya). Negli uomini una conoscenza a priori condiziona
il desiderio ad agire. Jnana Sakti è presente intrinsecamente in Siva Sakti.
Kundali ha le seguenti caratteristiche: Iccha, Jnana e Krisya; i guna; la ghirlanda
di lettere (Varnamala).
NOTA: un Suono mentale
latente è trasformato nella glottide dalle corde vocali; Phota accade e noi ne
sentiamo il suono (Dhvani che è registrato dall’orecchio perché Dhvani produce
vibrazione, frequenza e decibel. Una volta che il suono esplode in Phota,
ottiene la qualità del suono in Dhavani, allora deve esserci qualcosa che può
registrare il suono nella coscienza tramite l’orecchio; quel qualcosa è Bindu,
che è considerato una divinità, Sabdabrahman. Affinchè Dhvani o suono acquisisca le sue qualità
Sattva, Raja, o Tamas devono pervadere il suono. Quando lo stato latente
acquisisce Raja (movimento e passione ) è chiamato Dhvani (suono).
Kundaliuni nel Muladhara
Chakra; è nota come Karana Bindu o Bindu Causale, il precursore non manifesto
del Suono (condizione non differenziata). Quando Karana Biundu si evolve,
diventa Tribindu, i tre Bindu (Bindu, Nada e Bija); il primo dei tre è Karya
Bindu (Bindu dell’azione), anche noto come Sabdabrahman (Suono Brahman), che è
statico e privo di movimento (Ni-Spanda, privo di movimento) nel Muladhara; il
suono non è nell’aria per la sua propagazione. Quando Sabdabrahman sale verso
l’area Manipura (Nabhi o Ombelico) e si associa con mana o mente, il suono
Pasyanti [Visuale] nasce il suono. (Nota che l’inglese Navel (ombelico) deriva
dalla parola sancsrita Naabhu). Questo è il primo movimento del Suono, chiamato
Samanya Spanda (movimento comune). Quando il modificato Sabdabrahman procede da
Manipura al chakra del cuore e si associa con buddhi, diventa Madhyama o suono
mentale. Questo è un movimento speciale, chiamato Visesa-Spanda. Quando il Sabdabrahman
due volte modificato procede alla laringe (Visuddha Chakra), il suo terzo
movimento è chiamato suono distinto articolato. Il suono e il linguaggio sono
paragonati ad un albero: il Vak preverbale (linguaggio) germoglia in Para; i
piccoli germogli delle foglie Pasyanti germogliano, innaffiati dalla mente; le
gemme dei fiori Madhyama germogliano, nutriti
e arricchiti dalla Buddhi (intelletto);
i fiori Vaikhari fioriscono come il linguaggio nella gola.
Sabda si suddivide in
sillabato o visivo, privo di lettere e udibile (Varnatkamaka Sabda e
Dhvanyatmaka Sabda). Il suono sillabato è eterno mentre quello udibile è
fugace. Tutti i suoni primari come un ruggito, un tuono, il battito di un
tamburo, il pianto, il riso, ecc, sono Dhvani (puri suoni), mentre il
linguaggio articolato può essere reso sotto forma di lettere (Varna). Dhvani
non hanno significato, mentre Varna hanno senso. Dhvani possono essere
espressione di paura, rabbia, ecc. Dhvani possono diventare suoni onomatopeici con
significato, ma la maggior parte di essi non ha significato. Varna sono suoni
che si articolano e che hanno pienezza di significato. Dhvani nell’insieme sono
suoni vocali o non vocali con o senza significato. La visione Hindu è che i
Varna o lettere sono eterne dalla creazione sino alla dissoluzione. Il suono Om
continua per sempre dalla creazione alla dissoluzione. Nella parola della
cacofonia, non si può sentire questo suono che c’è nel sottofondo dell’OM. Ma
gli Yogi allo stato avanzato di Sadhana (conquista spirituale) possono udire
questo suono, che è assolutamente silenzioso nella notte. Dhvani è Anitya
(non-eterno), indifferenziato e variabile (Vikari), mentre Varna-Sabda
(suono-lettera o suono-parola) è Nitya (eterno).
Quando un oggetto è
presentato nella forma di Varna (lettere) o Dhvani (suono), la mente diventa
l’oggetto e ciò è chiamato Vrtti (modificazione mentale). Quando si sente
la parola MELA, la mente diventa la mela stessa. La mela tangibile è l’oggetto
grossolano (Sthula artha) e la mela mentale è l’oggetto sottile (impressione
mentale). La mente è pertanto sia soggetto che riconosce (Grahaka) sia oggetto
riconosciuto (Grahya), rivelatrice (Prakasaka) e rivelata (Prakasya), soggetto
che denota (Vacaka) e oggetto denotato (Vacya). Vacaka è il nome (Mela) e Vacya
ne è l’oggetto (il frutto) con il nome. La mente riconosce la mela, diventa la
mela, rivela la mela, è la mela stessa, il frutto (il suo corpo) e la sua
essenza (seme manifestato o succo). Lo stesso principia si applica a un devoto
che adora una divinità. Il canto del mantra produce delle modificazioni
mentali. Il termine denotatore e denotato sono applicati al mantra, usato nella
meditazione. Il potere del mantra è di due tipi: Vacaka Sakti e Vacya Sakti.
Vacaka Sakti serve a realizzare il Saguna Brahman (Isvara, il frutto) e Vacya
Sakti serve a realizzare Nirguna Brahman (Brahman, il seme del frutto). Meditando
sulla divinità, si realizza la divinità. C’è una analogia per questo fenomeno,
che è la favola della vespa e del verme. Un verme pensa al pungiglione
spaventoso della vespa ed è così preoccupato per esso, che non pensa a
nient’altro e diventa una vespa nella sua mente. La mente è lo specchio
dell’oggetto a cui si pensa.
La Kundalini è rappresentata
come un serpente con cinquantuno spire, che sono la forma sottile delle
cinquanta lettere dell’alfabeto sanscrito o Varna (caratteri). Questo suono
evolve dallo stato Para nel Muladhara allo stato Vaikhari nel Visuddha Chakra,
il centro della gola da cui viene fuori il linguaggio articolato.
Una spira è Bindu; due
Prakrti-Purusa; tre spire, tre sakti, Iccha, Jnana, e Kriya e i tre gunas,
Sattva, Rajas, e Tamas; tre spire e mezzo, sono la forza creativa con le sue
multiple trasformazioni (Vikrti); e così via.
La condizione Pasyanti: da
Iccha (il desideio); stato Madhyama: Jnana (conoscenza); stato Vaikhari: Kriya
(azione). Il progresso dal desiderio, alla conoscenza all’azione in termini di
manifestazione del suono da trascendentale, a visivo, a mentale e agli stadi
della sua articolazione.
Io sono Aham, in cui Bindu il punto viene messo
sulla m. Aha indica tutti gli oggetti nell’universo che dimorano in Siva in uno
stato indifferenziato.
Anuttara o la Realtà prima viene rivelata attraverso
Bindu, il punto, il punto di coalescenza dell'universo. È così densa che si
chiama Ghanibhuta Sakti, le forze creative compattate in un punto
indifferenziato prima della sua differenziazione in soggetti e oggetti. Bindu è
anche conosciuto come Cidghana o Coscienza di massa, in cui si trova l'universo
potenziale. In AHAM-AHAM, A è Siva, Ha è Sakti e M è la conclusione. Bindu o
Vindu deriva da vid (wit in inglese) che significa 'sapere'.
Kutabija: Kuta è (il
più alto) o (summit) e Bija significa (seme). La lettera (ksa) è una combinazione
di due consonanti (halanta) K e S. Kuta è il termine per una combinazione di
due vocali.
Nello stato non manifesto Kundalini Sakti è bija, il
seme di tutta la manifestazione; nello stato manifestato è Jiva o anima
individuale. Kundalini è Visarga Shakti della Coscienza dell’Io di Saiva; è
avvolta tre volte e mezzo come si vede intorno al Linga . Queste spire sono
aspetti della coscienza dell’Io: Prameya, Pramana pramata e Prama (Oggetto,
Conoscenza, Soggetto, e l'unità indistinguibile di soggetto e oggetto. Shakti
Kundalini è lo stato dormiente di Sakti o para Sakti che appare come un
serpente con tre spire e mezzo. Prana Kundalini è il secondo aspetto grazie al
quale si manifesta la vita, esiste nel Jiva e nella sua coscienza Samvit viene
trasferita in Prana o respiro. Para Kundalini si manifesta quando la vita si
muove nella sua coscienza originale. In questa fase c'è unità tra Coscienza
dell’Io, mondo, Sé e non sé.
Kundalini, passando
da Sakti all’aspetto Prana, manifesta Vacaka e Vacya (parole e oggetti).
Visarga Sakti procede dalla Coscienza dell’Io per creare la vita umana e,
infine, aiuta gli aspiranti a riunirsi con la Coscienza dell’Io.
Visarga significa
emanazione, manifestazione o proiezione, provenienti dalla Realtà più alta (Anuttara).
Ci sono tre aspetti in Visarga:
1) Parapara
Visarga. E 'la lettera' Ha ', nota anche come sàkta Visarga che mostra
Bheda-abbheda, differenza-non-differenza, identica natura nel mezzo di
differenza. La lettera 'A:' ('ah') ha due punti, il punto superiore è Siva, il
punto inferiore è Sakti, che causa la manifestazione dell'universo.
2) Para Visarga,
che è la lettera 'aa' di Ananda o Ananda Visarga, è anche conosciuto come
Sambhava Visarga, Abheda che si manifesta o non-differenza.
3) Apara Visarga. E 'la lettera' ha 'e Bheda Visarga
che manifesta la differenza. È la manifestazione inferiore, cioè l'universo.
La
manifestazione dell’universo consiste in Vacaka and Vacya: soggetto e oggetto. C’è una variazione dello stesso tema tra le cose
pensabili e quelle pronunciabili. Dal pensiero nasce il linguaggio; dal
linguaggio vengono le parole; dalle parole vengono soggetti ed oggetti. L’universo
si espande da queste parole. Saktopaya si basa sui Mantra, che derivano
da Matrika
Nell’ebraismo, si crede che la parola di Dio diventi un oggetto, come si crede nell’induismo. Prima di mangiare, un’osservante ebreo pronuncia una preghiera di benedizione.
Barukh ata
Adonai Eloheinu Melekh ha‑olam, she‑hakol nih'ye bidvaro.
"Sii Benedetto Tu,
Signore, nostro Dio, Re dell’universo,
attraverso la Cui parola ogni cosa è venuta in essere.
Le Siva Sakti sono di cinque tipi: 1) Cit o Anuttara
Sakti (lettera 'a') 2) Ananda Sakti (lettera 'aa') , 3) Iccha Sakti (lettere 'i', 'ii', 'Ṛ' 'Ṝ' 'Ḷ' 'Ḹ',
4) Jnana
Sakti ('u' e 'ū') and 5) Kriya Sakti ('e', 'ai', 'o', 'au'. Il punto '•' rappresenta la coscienza di Siva, il punto di
coalescenza di tutte le manfiestazioin. Il doppio punto (:) ha il seguente significato: il punto superior è Siva che riposa,
mentre quello inferiore è la Sakti che si manifesta. Le vocali indicano la vita
interiore di Siva; Anuttara (la lettera 'a')
è la più
importante di tutte le lettere, controlla e attiva tutte le altre lettere. Le
lettere 'a' 'i' 'u' 'Ṛ' 'Ḷ' danno luogo alle consonanti,
che rappresentano I Tattva dalla Terra a Sadasiva. Se “a” è un abitante interno
di tutte le lettere, Siva è l’abitante interno di tutti i Tattva e così avviene
con tutti gli esseri e gli oggetti dell’univereso.
Nishkala Siva, crea la sua prima Pulsazione creativa, Siva
(Siva Tattva), in cui dimora la coscienza dell’Io (Aham), che è Vimarsa, ossia
contiene tutti i Vacakas (Varna, lettere) e i Vacya allo stato potenziale, come
un uovo di pavone ha le sue piume di svariati colori nella forma latente. AHAM:
la 'a' è anuttara e 'ha' è visarga. Da Aham, la forma latente, nascono i
linguaggi Pasyanti, Madhyama e Vaikari.
Fine
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