Ogni movimento
dell'infinitamente piccolo come
dell'infinitamente grande, non solo produce suono ma è
esso stesso suono nella sua pura forma
primordiale. Sublime espressione
del Supremo. L'azione è sempre
preceduta dal suono quindi solo il suono
può modificare l'azione.
VISIONE DIVINA TRAMITE IL SUONO DIVINO arthashrayatvam shabdasya - Srimad Bhagavatam (3.26.33) Nella concezione Vedica il suono viene descritto non solo come una vibrazione creata dalla interazione di due oggetti. Ma come ciò che dà l'idea di un oggetto. "artha-ashraya" "il ricettacolo del significato". Non vi è distinzione tra l'oggetto e il suono. Il suono contiene in sé tutte le qualità dell'oggetto.
venerdì 14 marzo 2014
giovedì 13 marzo 2014
La natura profonda del Suono – Parte seconda
Lo stato Pasyanti si
manifesta quando tutti i guna non sono in equilibrio. Madhyama esiste in due
forme: sottile e grossolana. Nella forma grossolana produce nove tipi di suoni:
(1) Suoni vocalici, (2) Kavarga: la serie di Ka -5 in numero, (3) Cavarga: la
serie di Ca -5, (4) Ṭavarga: la
serie di Ṭa, (5)
Tavarga: la serie di Ta, (6) Pavarga: la serie di Pa, (7) la serie di Ya -Ya,
Ra, La, e Va, 7: Ksa.
Kundalini, non appena sale
da Muladhara nello stato Para (Para-Vak o Cit Sakti), viene chiamata
UrddhavagAmini (Colei che sale). Si automanifesta (Svyamprakasa) Pasyanti
(insieme con Manas) nel Susumna Nadi al livello dello Svadhisthana Chakra.
Quando raggiunge il cuore di loto, diventa Madhyama insieme con Buddhi nella
forma di Nadarupini. Da Anahata sale come un ronzio indifferenziato. Appare nel
petto, nella gola, nei denti, nel naso, nel palato e nella testa, assume la
forma delle lettere (Varna), emerge come Vaikhari (la madre di tutti i suoni)
dalla radice della lingua e dalle labbra e diventa percepibile al senso
dell’udito.
Suono, significato e mantra: Sabda è il suono, Artha è il significato che denota
l’oggetto, e Mantra si riferisce ad una forma Sonora di Devata, che il sadhaka
non può vedere. Il Devata nel Mantra esiste solo come Suono in questo mondo
materiale, non come entità tangibile. Il Mantra è come l’Amore, che si può
provare solo nella mente, ma non si può vedere, odorare, toccare né gustare. Il
primo passo è quello di trasformare il suono del Mantra di un Devata in un
potere simile all’Amore attraverso la Sadhana Sakti. Questo potere simile all’Amore
crea una impressione mentale, un’impronta, che è superiore al ricordo lasciato
dalla parola del Mantra stesso. Questa impronta o immagine mentale è una luce fioca,
a confronto della immagine mentale di un libro, di una penna, e cosi via. Unendo
il Mantra Sakti con la Sadhana Sakti, il Sadhaka crea la coscienza del Devata
nella sua mente, che si svilupperà in base al suo progresso. La coscienza di
Devata cresce come l’Amore. Il mantra è il Vacaka Sakti, il potere della parola
e del Saguna Devata, il Devata nella forma di parola e pertanto essa è
Mantramayi, la sua forma grossolana (Sthula). Nella sua forma luminosa o Suksma
(forma sottile), è Jyotirmayi. Jyoti = luce. La conoscenza diretta della
luce e della fusione con la coscienza del Devata è la realizzazione. Il mantra
è il Devata nella forma verbale. Lo Yantra è la rappresentazione diagrammatica
del Devata su una superficie, su un foglio; la luce è la sua forma sottile.
I testi sacri affermano: La
ripetizione mediante Japa o Mantra risveglia la coscienza superiore del
Sadhaka. Le due labbra del Sadhaka rappresentano Siva e Sakti; il loro movimento
indica Mithuna (unione) tra Siva e Sakti. Il prodotto è Bindu o piccolo Siva
(Bala Siva). Tutto questo simbolismo serve allo sviluppo della coscienza del
Devata nel Sadhaka che lo rafforza nel suo progresso.
La Mente Cosmica (CM) sogna e ha dei pensieri onirici; gli oggetti del
sogno sono pensieri nello stato sottile. Questo è il Sonno (Svapna) della Mente
Cosmica. Essa è pertanto l’oggetto e il soggetto (Grahaka and Grahya).
La mente cosmica come
soggetto è Sabda o Suono. Il pensiero è suono mentale. L’immaginazione mentale
di un oggetto onirico è Artha o significato a livello sottile. Tu sei il
soggetto. Pensando ad una mela, tu e la tua mente diventate una mela, l’oggetto;
Tu, la tua mente e la mela diventate un tutto uno; pertanto la mente cosmica è
il soggetto, il pensiero onirico e l’oggetto. Questo pensiero onirico prima che
diventi oggetto è detto Madhyama Sabda (suono intermedio, denominazione
interna, linguaggio nascosto). Matrika (madri) sono le forme sottili del
linguaggio grossolano; il linguaggio sottile è rappresentato a livello
antropomorfico come la Madre. La coscienza della mente cosmica si differenzia
in due parti: soggetto e oggetto. La scena adattata per i pensieri cosmici
onirici assume una oggettività evidente; la mente cosmica pianifica i pensieri
onirici sul piano materiale e i pensieri onirici diventano oggetti tangibili.
Questo è lo stato Jagat o lo stato cosmico di veglia. A questo stadio, il
suono mentale di Madhyama acquisisce un Suono o un Linguaggio grossolano
attraverso gli organi della voce. Il linguaggio è fatto di lettere, di sillabe,
di parole e di frasi. Il suono mentale diventa il suono manifestato o nome. Gli
oggetti fisici con un nome denotati dal linguaggio assumono Artha Significato e
Forma (Rupa). Una lingua, è parlata ed è scritta in lettere e in parole. Questa
è la descrizione biblica di come un’unica lingua e un unico popolo furono frammentati
e sparpagliati in tutto il mondo.
La Torre di Babele: la Bibbia afferma che Babele era un città dove tutta l’umanità viveva
unita, tutte le persone parlavano una sola lingua proveniente da Adamo. Nimrod
era il re e Babele era la sua città. La lingua di Adamo era parlata
dall’umanità intera che volle costruire una Torre maestosa non per la Gloria di
Dio, ma per una falsa religione creata dagli uomini; Yahweh, offeso, confuse il loro
linguaggio, frammentò il popolo e la lingua e li sparpagliò in tutto il mondo.
Kali riassorbe, le parole,
le lettere e il mondo della dualità di Aham e Idam (Io e Questo) e tutto
diventa uno nella sua Swarupa o natura (coscienza del sé). Questo è lo stato di
sonno cosmico profondo (Svapna). Ora la mente cosmica ha a che fare con il
sonno per creare un nuovo mondo di Logos e i suoi prodotti. Kali (uno dei tanti
nomi della Dea Madre) ha dato origine alle lettere sanscrite e le indossa come
una ghirlanda (Varnamala) di 51 lettere incise su dei teschi.
Nibodhikā è
una fase dell’Avyakta-nada (Avyakta-nādātmikā), ed è simile al fuoco.
Raghava-bhatta afferma: "Nāda
esiste in tre stadi. 1) Quando il Tamo-guna è predominante, è solo Suono non
manifestato (Avyakta-nada) nella natura di Dhvani (suono). 2) Quando predomina
Rajo-guna, è un suono in cui c’è una
sorta di sistemazione delle lettere (lettere con una forma indifferenziata
finché non prendono una forma). 3) Quando predomina il Sattvaguna, Nada assume
la forma di Bindu." Pertanto Nada, Bindu, e Nibodhika sono rispettivamente
il Sole, la Luna e il Fuoco” e le loro attività sono Jnāna, Iccha, e Kriya;
Jnana è il Fuoco, Iccha la Luna e Kriya il Sole.
Nada: Questo
Suono è percepibile solo da un Rishi. Nada significa fluire; Nada è il suono.
Anahata:
significa non battuto, non ferito, non colpito, intatto; un Suono che è
prodotto da altri mezzi rispetto a quello di un battito o di due oggetti che si
percuotono l’un l’altro. Generalmente significa OM. In questo contesto
significa che il Suono potenzialmente esiste, come nel pensiero, prima della
parola nella sua evoluzione e nella sua espressione. È un Suono latente, pronto
ad essere proferito dalla mente e a trovare espressione. L’analogia utilizzata
per sentire il suono non percosso è quella di chiudere entrambe le orecchie con
i palmi della mano e sentire il brusio. Non è in verità un suono non percosso,
perché il flusso sanguigno nei capillari e degli altri vasi sanguigni che
colpiscono le pareti dei vasi creano quel suono che è percepito dall’apparato
uditivo e interpretato come un ronzio dall’area del cervello deputata all’udito.
Ad ogni modo rende l’idea di ciò che significhi un suono non percosso. Nella
meditazione degli yogi, è un suono mistico la cui origine è considerata
trascendentale. Non è una allucinazione, che d’altronde, sarebbe riconosciuta
dagli yogi. Si sente anche al momento della morte, ma la sua origine è
sconosciuta. Per i buddisti è un suono di campana d’oro. Nel Kundalini Yoga (il
quarto Chakra, Anahata o Chakra del cuore) è un suono di Sabdabrahman, che non
necessita del clangore di due oggetti per essere prodotto. È il suono non della
lingua o della laringe, ma del cuore spirituale. L’attenzione del devoto
(bhakta) si focalizza su piano del cuore di Anahata, mentre gli yogi si
concentrano sul Chakra Ajna della (fronte) e i vedantisti ricercano il Para
Nada nell’Hiranya Garba, l’Uovo d’Oro del Sahasrara Chakra dai mille petali.
Brahma (l’architetto della creazione cosmica) è la fonte di tutti i Suoni. (Gli
adoratori di Kali però non sono d’accordo e affermano che sia Kali l’origine
delle lettere). Nella mitologia egizia, il cuore è il centro della
coscienza. I pensieri nel cuore prendono forma di parole pronunciate dalla
lingua e, quando sono pronunciate da Ptah, diventano divinità, persone, città,
templi e luoghi dell’Egitto. Tale è il potere delle parole del dio Ptah di
Memphis. Brahma aveva dei figli nati dalla sua mente nella stesso modo in cui a
Ptah aveva pensato e fatto nascere esseri dalla sua mente. Il dio egizio pensa
nel suo cuore, mentre Brahma pensa nella testa (nelle sue quattro teste). Atum,
il dio di Heliopolis, è il creatore che esisteva insieme a Ptah nel processo
creativo. C’è una analogia tra la visione egizia e quella indiana, secondo cui
il suono ha la sua sede nel cuore. Secondo la credenza indiana, il suono esiste
in tutti i Chakra della Kundalini. Nel cuore esiste come Anahata (Suono non
percosso). Secondo la Bibbia Dio disse: “Che sia luce, e ci fu la Luce”. Da
dove ha avuto origine la parola di Dio, dalla testa o dal cuore?
Ahata significa colpito, o battuto come un tamburo. È un
suono di percussione; ha una origine nota. Comprende tutti i suoni uditi e non
uditi dagli uomini all’interno del decibel e della frequenza degli animali e
degli uomini. È diverso da Nada, che è udito solo da Rischi o dai ricercatori.
Il Suono è di origine
divina. In combinazione con Bindu (luce), Nāda è la causa incorporea anche di
questo mondo materiale di Siva e Sakti, da cui hanno origine tutti i Tattva e
l’universo. Qui la divinità personale di Siva (Isvara) è differente dalla forma
incorporea di Para Siva, che è ontologicamente e gerarchicamente superiore; il
secondo è l’origine di Bindu o Nada. Per metterla in altri termini, Isvara è la
progenie (figlio, nipote, ecc.) di Dio, Parasiva. Paraparam, il Dio (il più
alto e l’aldilà di tutto), l’aspetto maschile, nella coscienza, è accoppiato
con Paraparai (la energia divina di Siva) e dà nascita a Param (l’eccellente o
Supremo). Param, in unione con Parai (energia) dà alla luce Nada (Suono), che
si unisce con Bindu (luce), Siva e Sakti. Siva, Sakti, Nada e Bindu formano la
tetralogia, la base, su cui si costruisce tutto il Saiva Siddhanta. Con Jnana e
Kriya Sakti (l’equivalente di Sattva e Rajas), il signore del Suono (Nada)
stesso. Il suono si evolve dalla forma sottile a quella grossolana. Il signore
penetra nel livello Muladhara come Pranada, la forma più sottile di Suono.
Quando il Suono si eleva agli altri livelli e acquisisce più attributi, si
trasforma in Vaikhari, linguaggio), il suono grossolano che consiste nei Varna
(lettere dell’alfabeto), sillabe, lettere, intonazione, Matra (misure) e Svara
(accenti, ritmo). L’articolazione o Vaikhari è la espressione più grossolana
dell’energia del suono divino. Il Signore si materializza dapprima come Para
Vani (suono primario sottile) nel Muladhara Chakra, si materializza come
Pasyanti nel Chanra Manipiura al livello dell’ombelico, si rivela come suono
inespresso Amdhyama nell’Anahata Chakra al livello del cuore e infine come
linguaggio Vaikhari nella gola. Il suono Para esiste nel corpo di Isvara; Pasyanti e Madhyama esistono nel corpo del
jiva; Vaikhari è il risultato finale del suono differenziato. Lo stesso
argomento è applicato a Kundalini devi come origine del suono.
Il Suono primario è il più
sottile e non appena discende da Para Nada, assume forme grossolane che alla
fine hanno come risultato il linguaggio. Il suono Kundalini si classifica come
segue:
Para Nada (Vāni): (il suono trascendentale) La sede del Suono primario è il livello
Muladhara di Kundalini. È un suono indifferenziato, sebbene sia la fonte delle
idee fondamentali e dei pensieri germinali. Non è a disposizione di una
cosceinza ordinaria. I Nada Yogi sostengono che Para Nada sia un Suono ad alta
frequenza, così alto che non produce vibrazioni; è tuttavia un Suono.
Pasyanti (vedere,
osservare - suono visuale) La sua sede è il Manipura Chakra al livello
dell’ombelico o Svadhistana. Gli Yogi ne fanno esperienza nella forma del
colore e della forma, che sono comuni a tutte le lingue. È simile al linguaggio
dei segni universale, che è compreso da tutte le creature, animali, uccelli e
uomini. Tutte le parti del corpo partecipano del linguaggio Pasyanti: le
orecchie, gli occhi, le membra e così via. Quando qualcuno scopre i denti,
solleva la spada o indica un arma, c’è un Suono visivo di aggressività. Alcuni
yogi sperimentano una sinestesia in cui le lettere appaiono in differenti
colori - la frequenza dei Pasyanti è più del suono di alta frequenza di Para
Nada. Quando prendi, sollevi e agiti un bastone, gli uccelli vicini volano via;
questo è il Suono visuale universale di Pasyanti, interpretato dalla maggior
parte degli animali terrestri come un Suono visivo di aggressione. È il
linguaggio visivo del corpo. Pasyanti Bhava insieme a mana è lo stato di
kundalini quando raggiunge lo stadio Svadhistana.
Madhyama (mediano,
intermedio-suono mentale): Risiede nel cuore (Anahata Chakra). Il Suono
proviene dal cuore e non dalla lingua, insieme con Buddhi e Nada. L’esperienza
degli yogi ha degli sprazzi di conoscenza trascendentale che proviene dalla
Fonte. La sua frequenza è nella gamma dell’udito. I suoni Anahata uditi dagli
yogi sono (suoni onomatopeici), il Suono del campanello della conchiglia, del
liuto, dei cembali, del flauto, del tamburo, della Mridanga (il tamburo doppio)
e del tuono. Questi dieci suoni Anahata possono essere uditi casualmente solo
durante la meditazione. Il suono Ahata è l’opposto di Anahata, ed è il suono
prodotto da qualcosa di esterno, come un tamburo, ed è percepito dall’organo
sensorio anatomico, come ad esempio l’orecchio. I suoni Anahata che provengono
dal cuore spirituale sono percepiti da un orecchio spirituale non anatomico o
sottile. Il Para Brahman si ottiene quando si percepisce il decimo Suono; o
assorbimento; si diventa tutto uno con il suono, si entra nella Beatitudine.
Quando lo yogi percepisce questi suoni, diventa esperto nella conoscenza delle cose
nascoste, percepisce Para Vak, sviluppa la visione divina e alla fine si
assorbe nel Para Brahman.
Vaikhari:
(articolazione, linguaggio) è il linguaggio che proviene dalla laringe.
Vaikhari è la madre, o origine, delle lettere dell’alfabeto (Varna) delle
sillabe (Pada), delle
parole (Vak), e delle frasi (Vakya). Il linguaggio Vaikhari è il
suono Vikara: suono modificato dalla laringe.
Gli stadi del Suono dal più
sottile a quello più articolato concordano con la evoluzione dell’essere
primario da Avyakta attraverso Brahman, Isvara, Hiranyagarbha, e Virat,
l’ultimo essere del mondo manifesto.
Il suono in Muladhara è
tamasico, impedisce alla mente di arrivare ai Chakra Svadhistana e Manipura,
assume il colore di Buddhi una volta arrivato a Anahata o al piano del cuore e
defluisce in combinazione con cinquanta lettere dopo l’arrivo della Kundalini
al piano di Visuddha (laringe).
Segue parte terza
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